Una scheggia di vetro protesa verso il cielo di Oslo. Tra i tanti motivi per programmare, nei prossimi mesi, una vacanza in stile norvegese c’è l’inaugurazione del Nuovo Museo dedicato a Edward Munch, nell’autunno del 2020.
Si chiamerà Lambda ed è firmato dallo spagnolo Estudio Herreros.
Lo vedremo svettare lungo il waterfront che guarda al fiume Akerselva, con il suo ventre ricolmo della più grande collezione d’arte al mondo del pittore del celebre Urlo.
“I visitatori del nuovo Museo Munch saranno sempre in grado di ripercorrere i momenti salienti della carriera artistica di Edvard Munch. In più saremo in grado di sfruttare il potenziale della nostra collezione e le collaborazioni con altri musei per portare in Norvegia opere mai state mostrate prima” assicura il direttore del Stein Olav Henrichsen
Il Nuovo Museo Munch: Uno scrigno di vetro per oltre 40mila oggetti
Con undici gallerie, display permanenti, i più grandi dipinti che Munch abbia mai creato a dialogo con i capolavori di grandi artisti contemporanei, il nuovo spazio sarà uno dei luoghi da non perdere per chi visita Oslo in autunno.
A comporre la collezione del nuovo Museo Munch saranno oltre 40mila opere d’arte trasferite dalla vecchia sede, mentre i lavori del pittore, esposti a partire dall’autunno 2020, saranno 220.
Oltre allo straordinario lascito che l’artista ha concesso in eredità alla città di Oslo nel 1940, il Museo Munch accoglie anche le collezioni di Rolf Stenersen, Amaldus Nielsen e Ludvig O. Ravensberg, che offrono uno spaccato di un periodo unico di storia dell’arte che si allunga per quasi 100 anni.
Alla morte di Munch, nel 1944, la collezione fu distribuita in tutta la sua proprietà a Ekely. L’artista, non avendo discendenti che potessero occuparsi del lavoro di una vita, aveva lasciato alla città tutte le opere d’arte in suo possesso.
Oggi la collezione del Museo comprende oltre 26mila opere di Munch, tra cui 1183 dipinti, oltre 7mila tra disegni e schizzi, 18mila stampe e 14 sculture. Non mancano altri oggetti, come le fotografie originali del pittore, lastre da stampa e pietre litografiche, migliaia di testi e di lettere e circa 10mila effetti personali. A queste si aggiungono le opere di altri artisti che hanno con l’artista una qualche relazione.
Oltre a ripercorrere i punti salienti dell’opera e dello stile di Munch, oltre a godere di un ampio programma di eventi ed esperienze culturali per ogni età, i visitatori potranno godere, grazie alla posizione privilegiata dell’edificio a Bjørvika, di una vista mozzafiato sul fiordo di Oslo.
Un museo “sostenibile”
Non solo bello, ma anche sostenibile. Il nuovo Museo Munch progettato dall’Estudio Herreros segue i criteri FutureBuilt, il prestigioso programma della regione di Oslo costituito da edifici di alta qualità architettonica che prevedono una riduzione del 50% delle emissioni di gas serra nei trasporti, nell’uso di energia e nell’impiego di materiali rispetto a edifici simili.
La sua forma compatta, le finestre di altissima qualità e la ventilazione parzialmente naturale sono solo alcune delle misure che consentiranno al Lambda di investire sul risparmio energetico.
L’edificio è inoltre collegato a un sistema di teleriscaldamento e ad un impianto di raffreddamento ad acqua di mare.
Un museo senza parcheggi
Non sorprendetevi dell’assenza di posti auto per i visitatori o per il personale del nuovo Museo Munch. Non ci sarà motivo di raggiungere il museo in auto, considerata la sua posizione non lontana dal più grande snodo dei trasporti pubblici della città e ai 100 parcheggi per biciclette.
Vista mozzafiato su Oslo
Con i suoi 13 piani che accoglieranno ambienti espositivi, laboratori, magazzini e uffici, e la superficie in vetro, il Lamda interrompe lo sviluppo orizzontale dello skyline cittadino, ma strizza l’occhio alle vicine strutture lineari dell’area portuale e dell’Opera House. Il Nuovo Museo si inserisce infatti in un’area oggetto di riqualificazione urbana a partire dai primi anni Duemila, ripensata come hub culturale e dinamico, e già valorizzata dalla presenza dell’Opera Nazionale e della Oslo Public Library.
Il futuro Munch Museum non sarà solo una struttura per la salvaguardia e la diffusione di un patrimonio fondamentale della storia e del carattere della cultura norvegese.
“Ma – assicurano dall’Estudio Herreros – costituirà un’opportunità unica per sviluppare un concetto contemporaneo di museo con un ruolo urbano, quale elemento coesivo della comunità, non solo di Oslo ma dell’intera nazione”.
Oltre alle sale espositive il pubblico scoprirà altri tipi di spazi, come le unità amministrative, la biblioteca o il centro educativo, simboli di una complessità programmatica che supera l’idea convenzionale del museo come un insieme di spazi aperti al pubblico nettamente distinti da una parte “invisibile” dedicata all’amministrazione.
Le aree del personale saranno per questo discretamente visibili ai visitatori del museo, in conformità con l’obiettivo degli architetti di rendere parte integrante dell’esperienza museale il folto gruppo di professionisti che lavorano al servizio dell’arte.
Un museo per scoprire l’arte di Munch e la storia di Oslo
La prima pietra del nuovo museo è stata posata nell’autunno 2016, dopo un lungo e acceso dibattito relativo al design e alla location, non diverso da quello che ha preceduto la costruzione del primo spazio a Tøyen.
“La facciata – spiegano dallo Estudio Herreros – darà a Munch una presenza enigmatica e in continua evoluzione nella baia di Bjørvika, riflettendo le straordinarie condizioni di luce di Oslo che cambiano costantemente durante il giorno e durante le diverse stagioni”
La proposta architettonica vincente di Herreros si basa sull’idea di un museo a forma di torre, sessanta metri di altezza, rivestito con pannelli di alluminio riciclato e perforato con vari gradi di traslucenza, e con la sua sezione superiore distintamente inclinata.
La torre ha due zone. Ad una parte statica in cemento – chiusa per soddisfare i rigorosi requisiti di sicurezza, umidità e luce del giorno al fine di proteggere l’arte all’interno – si affianca una zona dinamicacon una facciata aperta e trasparente con vista sulla città, il luogo nel quale i visitatori possono spostarsi tra le diverse aree espositive.
L’intenzione degli architetti è che i visitatori possano scoprire non solo le opere d’arte, ma anche Oslo e la sua storia. In questo modo, l’edificio contribuirà a stabilire forti legami tra la rigenerazione dell’area urbana circostante e l’arte di Edvard Munch.
Un museo per tutti
Tutti troveranno un buon motivo per visitare questo nuovo spazio nel cuore della città, ispirati , oltre che dai capolavori del grande pittore, da un ricco programma di concerti, eventi letterari e dibattiti, laboratori di pittura per bambini.
Appuntamento, quindi, all’autunno. Next stop: Oslo.